Una Riflessione E Due Domande: Dalle "Parole" All' "Azione"

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Curiosità ed esperienza mi hanno insegnato ad avere rispetto e considerazione per i “segni” che, visibili ed invisibili, come satelliti si manifestano e ruotano attorno agli eventi della vita quotidiana e che, a volte, forniscono un’ulteriore chiave d’interpretazione nella valutazione del loro peso e valore.

Vorrei partire da 2 eventi accaduti recentemente, di estrema e significativa rilevanza che, oltre a profonda sorpresa hanno fatto nascere in me una positiva riflessione. Nel primo, circa 450.000 persone hanno firmato per l’iniziativa promossa da Saviano. Nel secondo, una massa numerosissima di persone con colori, età e condizioni sociali diverse si sono ritrovate a Roma a P.zza San Giovanni in un incontro popolare apartitico nato attraverso la rete che è stato definito “No B Day”. La forte adesione che ha permesso il buon esito delle iniziative, pone l’accento sulla potenza e il ruolo che oggi lo strumento internet esprime e rappresenta.

Spinto da un entusiasmo basato sulla fiducia e la passione che hanno sempre caratterizzato, nel bene e nel male, i fatti della mia esistenza e confortato dal mio diploma di ragioniere, lascio ora spazio alla mia semplice e ”pazza idea”.

Cosa accadrebbe se i 450.000 che hanno firmato per l'iniziativa di Saviano, decidessero, versando una piccola somma su un c/c comune, di costituire un organismo teso ad un progetto editoriale?

Cosa accadrebbe se l’energia dei protagonisti del “No B Day” venisse indirizzata ad un obiettivo comune nel quale il vecchio consumatore passivo si trasformasse nel nuovo cittadino azionista?

MarGus.

Lilith: L'Archetipo Della Donna Libera

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Nell’antica mitologia ebraica la prima persona sulla Terra è Lilith, non Adamo. Perché questa versione è andata perduta?

Non c'è alcun segreto in questo, è soltanto sciovinismo maschile. Per l'uomo era difficile pensare che una donna fosse stata fatta per prima e lui fosse venuto dopo. No, andava contro il suo orgoglio.

La versione originale diceva che Lilith era stata creata per prima ed è naturale che la donna venisse per prima, perché ospita il grembo materno. Una donna doveva venire per prima: è un fatto naturale, biologico, vero. Ma per l'uomo è un'idea difficile da sopportare.

Egli cambiò la storia e creò un altro mito: Adamo era stato creato per primo. Ma c'era un problema: come faceva Eva a discendere da Adamo? Perciò fu presa una costola, perché non c'era il grembo. Ebbene tutta questa storia è priva di senso.

Con una donna sarebbe rimasto tutto semplice; con un uomo era pressoché impossibile... Fu estratta una costola ed Eva fu creata.

Secondo le varie mitologie, tutte risalenti a poche migliaia di anni fa (cioè in epoca già patriarcale), Lilith è un demone, moglie di demoni e madre di demoni (i Lilim). Perciò è stata spesso associata alle streghe, in senso negativo. Ma è la mitologia ebraica che ci consente di far luce sulla visione che abbiamo di lei.

Per gli antichi ebrei Lilith era la prima moglie di Adamo (quindi precedente ad Eva), che fu ripudiata e cacciata via perché si rifiutò di obbedire al marito. Sta qui la chiave del mistero: Lilith è l’archetipo della donna libera, non sottomessa all’uomo e al suo egoismo, non condizionata dalle sue imposizioni e dai suoi ricatti.

Naturalmente l'uomo - nelle cui mani stava allora e sta tuttora il potere - di fronte a tale ribellione non poteva fare altro che screditarla e, appunto, demonizzarla. D'altronde anche oggi le donne di questo tipo vengono demonizzate, almeno in senso metaforico. Le donne libere di tutti i tempi, da un certo punto in poi, subirono questa stessa sorte e vennero trasformate in megere  vecchie e brutte, in Meduse, Ecati e in temibili "Lune Nere".

Il mito di Lilith risale ai tempi in cui la Terra vide il passaggio, avvenuto circa 6000-8000 anni fa, da una società di tipo matrifocale (cioè incentrata sul focus della madre) ad una società patriarcale (cioè basata sul dominio maschile); ossia quando la donna perse il suo ruolo e il suo valore.

In questo nuovo ordinamento non c'era più posto neanche per le divinità femminili, e tanto meno per la Dea vera e propria, che venne rinnegata, demonizzata e infine dimenticata. Tant'è vero che il cristianesimo ha un Padre e un Figlio generato - ai primordi - senza alcuna Madre!


Lilith è associata anche alla Luna Nera. Questo perché prima di tutto rappresenta la parte rimossa (e quindi buia e nascosta) di ogni donna: quella parte intuitiva, istintiva e selvaggia, seducente e colma di energia, imprevedibile e ingovernabile dall'uomo, ma non per questo cattiva, tutt’altro. Ma all'uomo una simile creatura fa paura e, invece di integrarla in sé e nella propria cultura, stupidamente la combatte e la respinge nell'«inferno». I risultati sono sotto i nostri occhi. 

La Luna Nera simboleggia anche la parte in ombra dell'essere umano in generale, ciò che si è necessariamente insinuato in lui quando è venuto a contatto con la materia. Necessariamente perché, senza questa zona oscura, non ci sarebbe essere umano! Esisterebbero solo puri spiriti senza possibilità di esperienza.

La Luna Nera è dunque ciò che rende possibile l'esperienza e la crescita, rappresentate a volte come una “discesa agli Inferi”. È ciò che va riconosciuto, accettato, ascoltato, integrato e quindi redento. Possiamo in parte paragonarla alla pietra grezza degli alchimisti, quella strana materia che va trasformata in oro puro: la pietra in sé vale ben poco, ma senza di essa l'oro non potrebbe essere ottenuto.

Nella sua concezione originaria, dunque, Lilith era un aspetto della Dea. In quanto protettrice delle partorienti e dei neonati, rappresentava l’essenza divina della maternità, e perciò della vita e dell’inizio di ogni vita. In questo senso tutte le donne sono Lilith: perché la donna è vita, è fertilità, è passione, è trasgressione, è la bellezza di ciò che è stato creato.

Alcune moderne correnti di stregoneria, come la Wicca, conoscono tutto ciò e si rifanno per questo al nome di Lilith. Si tratta di cerchie in cui si ricerca il contatto con le energie terrestri e cosmiche, e nelle quali vige la cosiddetta Legge del Tre: tutto ciò che fai - di bene o di male - ti ritornerà indietro moltiplicato per tre. Coloro che abbracciano la Wicca cercano di vivere in un sentimento di unità e armonia con la Terra e con ogni essere vivente (altro che sacrifici di animali!...) e, soprattutto, di non ledere mai la libertà altrui. Stregoneria, in questo senso, è soprattutto il lavoro per trasformare se stessi.


La leggenda più conosciuta, di radice ebraica, su Lilith la vede come prima moglie di Adamo. Creata da Dio assieme ad Adamo, ne differisce per composizione: sabbia finissima Adamo (terra sottoposta all'azione del fuoco), melma (terra sottoposta all'azione dell'acqua) Lilith. E' narrato che i due si abbandonarono a fervente passione, ma questo idillio sensuale e sessuale ebbe termine quando Lilith si rifiutò di continuare ad unirsi stando "sotto" ad Adamo. La pretesa di Lilith di assumere una posizione sessuale dominante, scatenò l'ira del compagno a cui si sottrasse, pronunciando il sacro e segreto nome di Dio, librandosi in aria e fuggendo dall'Eden. Adamo per questa fuga protesta con Dio, reclamando il ritorno della compagna, allora Dio ordinò a tre angeli (Sanvi, Sansanvi e Semagelaf) di trovare, e ricondurre ad Adamo Lilith. Questa si era rifugiata in un luogo inospitale, presso il Mar Rosso, dove unendosi con dei demoni generava una moltitudine di figli (Limm).


Gli angeli, raggiunta la fuggiasca, le intimano di ritornare nell'Eden, ma lei si oppone all'ordine divino (che con tutta evidenza non aveva potere alcuno oltre l'Eden stesso), mostrando la condizione in cui si trovava. Poteva adesso tornare da Adamo, ora che si era congiunta con altri e aveva generato? Lilith inoltre rivela che lo stesso Dio le ha conferito potere sui neonati, gli uomini, e le giovinette; ma qualora sia pronunciato il nome degli emissari divini, i tre angeli, lei recederà. La punizione che le viene impartita per il suo rifiuto, è quella che ogni giorno 100 dei suoi Limm moriranno, lo stesso numero dei generati, condannandola a vedere morire i figli, ad essere eterna Madre senza prole.


Partito dell’amore – Moana Pozzi (Tg3 elezioni politiche 1992)

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Usando me stessa e la mia popolarità ho deciso di battermi insieme a voi per dare un piccolo contributo alla costruzione di un mondo migliore, contro l’indifferenza, il razzismo, la censura al piacere e alla sessualità, che fanno parte di noi e della nostra vita. Con l’amore si possono vincere i veri mali della nostra società che sono: il disinteresse nei confronti dell’uomo, che è diventato una pedina nelle mani del potere e contro il falso moralismo. A forza di sentire notizie su delitti e soprusi orribili, abbiamo fatto l’abitudine a far finta che “tanto non c’è niente da fare, che le cose funzionano così” … ma non è vero! Dobbiamo fare di tutto per cercare di non essere indifferenti, affinché certi fatti non succedano. All’uomo nessuno pensa più, a cominciare dai bisogni primari che poi sono anche i nostri diritti … degli ospedali che non funzionano come dovrebbero, la mancanza di lavoro, di abitazioni. Oltretutto le abitazioni che vengono costruite non tengono conto né dell’estetica, né della natura e non dimentichiamoci che l’uomo è fatto anche di sensazioni e non si può costringere a stare in posti grigi, tristi o deprimenti. E poi qualcuno pretenderebbe anche che vivessimo senza piacere, perché il piacere è male, è proibito, è scandaloso e se non la pensiamo così ci dicono che siamo amorali. Ma non è vero! Perché la sessualità è uno dei doni più belli della nostra vita ed è anche una nostra libertà. Non lasciamo che ce la portino via minacciandoci punizioni o castighi eterni. Dobbiamo cercare di vivere in libertà. Dobbiamo batterci con amore per la conservazione della natura, per il mare, per i boschi affinché vengano sì, usati per i nostri bisogni, ma non distrutti. E poi, dobbiamo lottare con tutte le nostre forze contro la criminalità organizzata, con la denuncia e la solidarietà nei confronti delle persone direttamente colpite, costrette a vivere nella paura e private del diritto dell’iniziativa personale e del lavoro. Batterci per tutto questo è nostro dovere e nostro diritto. Ma facciamolo con amore. Buonasera.